giovedì 2 marzo 2017

Voucher, truffe e regole per l'uso

Voucher, corsa ai ripari
I voucher sono stati i veri protagonisti dell'anno 2016 per il mondo del lavoro: se, infatti, nel 2008 si aggiravano intorno ad una cifra di poco più di 500.000 voucher venduti, nel 2016 hanno raggiunto la somma di 145.367.954 pezzi venduti. Un vero e proprio exploit per questi buoni lavoro che nel giro di 8 anni hanno registrato un incremento del 27.000%, a dimostrazione del fatto che in Italia occorre sempre definire dei limiti oltre i quali non si deve andare.
Ed è per questo che lo Stato cerca in tutti i modi di fare marcia indietro: mentre in altri Paesi europei il voucher è stato introdotto per l'emergere di nuovi piccoli lavori, come quelli domestici, che altrimenti sarebbero sempre risultati in nero, in Italia i buoni lavoro sono stati utilizzati in tutti i settori, dal commercio ai servizi fino al turismo. Oggi si cerca pertanto di limitarne l'uso, destinandolo soprattutto ai lavori domestici, artigiani e agricoli.
E c'è anche chi si è arricchito con i voucher: tra Napoli e Frosinone è stata scoperta una banda di criminali che, rubando i dati finanziari di tantissimi datori di lavoro tramite tecniche come il phishing e lo smishing, hanno acquistato voucher Inps per un valore pari a un milione e mezzo di euro e se li sono divisi facendoli figurare come pagamenti per prestazioni di lavoro occasionali.

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