In questi giorni non si fa altro che parlare dell'importanza dei vaccini e di quanto sia calato il numero di bambini che si sottopone ad essi: oggi arriva la notizia della morte di un bambino di soli 6 anni, affetto da una forma di leucemia.
Infettato dai fratellini
Il piccolo di soli 6 anni era arrivato circa sei mesi fa presso la Fondazione Monza e Brianza per la mamma e il bambino, un reparto di pediatria che si prende cura dei bambini affetti da gravi patologie. Lui era affetto da una leucemia linfoblastica acuta, una forma di questa malattia che ha una buona percentuale di guarigione, ma poi il piccolo ha contratto il morbillo. A trasmetterlo sono stati proprio i suoi fratellini più grandi che non erano vaccinati per volontà dei loro genitori, contrari ad ogni forma di vaccino. Purtroppo il bambino leucemico non aveva abbastanza difese immunitarie per difendersi da questo virus e così le sue condizioni sono peggiorate: ad essere maggiormente colpiti sono stati i polmoni e negli ultimi giorni, nel reparto di terapia intensiva, era stato intubato e sottoposto alla Ecmo, una tipologia di ossigenazione extracorporea a membrana. Non c'è stato nulla da fare e ieri la sua breve vita è terminata lasciando un enorme dolore ai suoi genitori.
Il vaccino come responsabilità sociale
La notizia riporta sulle prime pagine l'importanza di vaccinarsi e lo sottolineano non solo il ministro Lorenzin, ma anche il virologo dell'Università Vita-San Raffaele che afferma:
"questa tragedia evidenzia quanto vaccinare i propri figli non sia un atto di protezione individuale ma di responsabilità sociale, per proteggere i più deboli. Questa terribile tragedia - ha scritto il professore su Facebook - ci ricorda nel mondo più atroce quanto sia importante vaccinarsi, perché se tutti si vaccinano il virus non circola e anche bambini come questo sono protetti. È una vergogna che qualcuno abbia la spudoratezza di dire che il morbillo è una malattia da nulla."
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