Ancora un femminicidio: stavolta siamo a Godega Sant'Urbano, in provincia di Treviso, e la vittima è una giovane donna, Irina Bacal, di soli 21 anni, colpevole di voler portare avanti la gravidanza. Ad ucciderla è stato l'uomo che fino a qualche mese fa l'amava e che, invece, oggi non accettava la nascita di questo bambino.
A scoprire il corpo sono state le forze dell'ordine: giaceva in un boschetto alla periferia della città ed era lì ormai da 3 giorni. Presentava i segni di un colpo alla testa, sferrato con una pietra, e anche segni di strangolamento.
A lanciare l'allarme è stata la madre di Irina: la donna, moldava, faceva la badante e sebbene la figlia vivesse insieme ad altri suoi coetanei, si è preoccupata quando non ha ricevuto sue telefonate e notizie.
Ad ucciderla è stato Mihail Savciuc, 19 anni appena compiuti: il motivo del gesto è legato al fatto che il ragazzo non voleva che Irina portasse avanti la gravidanza, giunta ormai al sesto mese. E' scoppiata una lite e il ragazzo l'ha colpita prima con un sasso e poi l'ha strangolata; dopo aver nascosto il corpo e averle strappato una collanina d'oro, è andato a venderla ad un Compro Oro e ha giocato i soldi ottenuti ai video poker.
Ad incastrarlo è stata proprio questa mossa: il negoziante del Compro Oro ha infatti riconosciuto la collanina e l'ha collegata alle generalità del ragazzo. Adesso il giovane è in carcere, in stato di fermo indiziato per omicidio.
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