lunedì 22 maggio 2017

Matera, confessa l'omicida di Matteo Barbalinardo

Nella foto: Matteo Barbalinardo
Giorni angoscianti per la famiglia Barbalinardo che il 19 maggio aveva denunciato la scomparsa del loro figlio Matteo, ritrovato morto in un cantiere un paio di giorni dopo, precisamente il 21 maggio.


Il ritrovamento in un cantiere

Il corpo senza vita di Matteo Barbalinardo è stato ritrovato grazie ad un gruppo di ragazzi passati vicino ad un cantiere alle porte di Marconia, a pochi passi dall'abitazione dei Barbalinardo: i giovani notano qualcosa di strano e per la curiosità si avvicinano. Si ritrovano davanti agli occhi il cadavere di Matteo che presentava diversi ferite da arma da taglio.

Il colpevole e il movente

Dopo una serie di ricerche e d' interrogatori fatti a possibili sospettati dell'accaduto, un amico di Matteo ha confessato di aver ucciso il coetaneo con una serie di coltellate nella notte del 18 maggio, anche se inizialmente aveva confessato alla polizia di aver visto per l'ultima volta Matteo giovedì, intorno alla mezzanotte, di averlo salutato ed essere tornato a casa. In realtà, stando a quanto raccontato dall'amico, tra i due ragazzi sarebbe scoppiata una lite, all'interno di un cantiere abbandonato, al culmine della quale l'assassino ha accoltellato il coetaneo con diversi colpi sul torace e alla gola e, dopo averlo ucciso, ha coperto il cadavere con un telo. 
Al momento si pensa che la lite sia stata causata da un mancato pagamento riguardante la droga, ma gli investigatori e la scientifica stanno conducendo le opportune ricerche per capire cosa sia veramente accaduto. Il ragazzo è stato accusato di omicidio volontario, nonché occultamento di cadavere e porto abusivo di arma da taglio.



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