In questi giorni c'è stata da parte dell'Istat una fotografia di quella che è attualmente la società italiana: l'ultima indagine ha visto come protagoniste le casalinghe e ciò che emerge è che ce ne sono sempre meno.
Casalinghe, mezzo milione in meno in dieci anni
Secondo l'indagine Istat, in Italia nel 2016 ci sono solo 7 milioni e 338 mila donne casalinghe. Se si mette a confronto questo dato con quello di dieci anni fa si nota subito che il numero è notevolmente diminuito di circa mezzo milione di donne. Ma qual è la tipologia di donna casalinga italiana? L'età media della casalinga italiana è 60 anni, vive soprattutto nel Centro-Sud e ha al massimo come titolo di studio la licenza media. Le donne casalinghe di oggi fanno tutto, dal bucato alla preparazione dei pasti fino alle pulizie: sempre secondo quest'indagine, lavorano 49 ore alla settimana (molto più di un lavoratore dipendente) e non hanno ferie e permessi. Inoltre, non percepiscono uno stipendio e vivono spesso nella povertà assoluta; in più, molte di esse sono scoraggiate e non pensano minimamente di poter trovare un lavoro. Inoltre, hanno una scarsa vita sociale e culturale: non leggono, non partecipano ad eventi culturali, nè visitano musei o cinema. Insomma, una categoria di donne che sembra non avere interessi al di fuori di quelli finalizzati alla cura e pulizia della casa.
Le cause di questa riduzione
E' palese che i motivi che hanno portato a questa diminuzione del numero di casalinghe sono legati principalmente alla società che in questi anni è fortemente cambiata: il solo reddito dell'uomo non è più sufficiente e allora le donne, grazie anche a titoli di studio sempre più importanti, hanno cominciato a cercare lavoro e a fare carriera. In questo modo, anche il ruolo dell'uomo è cambiato: oggi partecipa alle faccende domestiche, come cucinare, fare la spesa, fare le pulizie e badare ai figli. Tutto tranne lavare e stirare.
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